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La nostra proposta per il voto anticipato è diventata disegno di legge!

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Francesco Pardi, senatore IDV, ha presentato il disegno di legge per il voto anticipato

Francesco Pardi, senatore IDV, ha presentato il disegno di legge per il voto anticipato

La nostra proposta per l’introduzione del voto anticipato in Italia è stato presentato il 6 dicembre al Senato dal senatore Pardi (IDV) con il numero S.3054 ed è stato assegnato alla Commissione Affari Costituzionali.
Se venisse approvata questa legge ogni cittadino italiano che si trovi fuori dalla propria Regione di residenza potrebbe tranquillamente votare nella Prefettura più vicino a dove si trova domiciliato, facendo semplicemente una richiesta scritta un mese prima delle votazioni.
Si permetterebbe ad oltre 800.000 cittadini italiani fuori sede di votare.
Si risparmierebbero 5,5 milioni di euro l’anno di rimborsi elettorali.

Sarebbe una iniezione di voti d’opinione importantissima, nel Meridione specialmente.
Nel silenzio generale stiamo realizzando una vera e propria rivoluzione della democrazia.
Ma siamo solo a metà del cammino.
Tutto ciò che abbiamo ottenuto in questi 3 anni e mezzo di mobilitazione permanente potrebbe arrestarsi di fronte al percorso scivoloso e complesso che attende il disegno di legge: può arenarsi in qualsiasi momento dell’iter legislativo, a partire dalla Commissione che può decidere semplicemente di non esaminare mai il ddl 3054.
Ora più che mai ci vuole tenacia, mobilitazione e fantasia per riuscire a portare a casa la legge.
E’ di fondamentale importanza far sentire il nostro peso con i pochi mezzi che abbiamo a disposizione ma che ci hanno permesso di arrivare fino a questo punto.
Andiamo in massa sulla scheda del ddl 3054 su OpenParlamento e monitoriamolo: facciamolo diventare il ddl più monitorato e apprezzato della Commissione Affari Costituzionali!
Ciascuno di noi può farlo, ciascuno di noi deve farlo convincendo anche uno o due amici a fare lo stesso.
Solo così, uniti tutti insieme da questo obiettivo, riusciremo a fare sentire la nostra voce fino al Parlamento e ad ottenere il riconoscimento del nostro sacrosanto diritto di voto.

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