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Scelta Civica sposa la battaglia per il diritto di voto in mobilità

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Pierpaolo Vargiu

Pierpaolo Vargiu, deputato di Scelta Civica e presidente della Commisione Affari Sociali, ha deciso di impegnarsi per presentare e far approvare il ddl per il diritto di voto in mobilità in tempi utili per le elezioni Europee 2014.

Sabato scorso è stato presentato, da parte del suo gruppo politico regionale di appartenenza, un disegno di legge regionale che permetterebbe il voto a distanza ai cittadini sardi.

E’ un’iniziativa politica di grande rilievo che risponde finalmente alla problematica che il nostro Comitato ha sollevato da anni. Questo progetto di legge  regionale alimenterà sicuramente il dibattito pubblico sul tema in attesa che venga al più presto presentato il disegno di legge nazionale.
Di seguito il comunicato stampa che la segreteria dell’onorevole Vargiu ci ha fatto pervenire.

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Comunicato stampa Riformatori Sardi

VOTA DOVE VUOI

EARLY VOTE

Quanti nostri corregionali non possono votare perché costretti a sobbarcarsi spese e disagi di lunghi viaggi per ritornare nella nostra isola?

Quanti studenti, lavoratori, professionisti saranno considerati astenuti silenti alle prossime elezioni solo perché un sistema obsoleto nega loro la possibilità di un gesto semplice, ma importante come il voto?

Viviamo in un mondo globalizzato, dove però diventa sempre più importante il senso di appartenenza alla propria comunità di riferimento: spesso i cittadini sardi e italiani che risiedono temporaneamente “lontano da casa” sono anche quelli più sensibili alle logiche del cambiamento e dell’innovazione.
La loro voce va raccolta e valorizzata!

La politica deve capire che la società sta cambiando, diventa sempre più liquida e globalizzata e non può essere inchiodata e limitata da leggi vecchie, confezionate pensando al voto come se fosse un solenne rito.

Le elezioni non sono una liturgia stanca e ripetitiva, ma una straordinaria occasione di partecipazione dinamica per tutti.

Per questo i Riformatori vogliono aprire alla pratica del voto anticipato, già in vigore in molti altri Paesi europei.

In Finlandia o in Svezia, per esempio, si può votare tre settimane prima del voto addirittura presso le biblioteche comunali o gli uffici postali.

E’ questo il senso della proposta di legge sull’ EARLY VOTE che i Riformatori presentano per la Regione Sardegna, ma anche al Parlamento Nazionale, tramite il proprio deputato Pierpaolo Vargiu.

La proposta regionale prevede che tutti i residenti  in Sardegna, temporaneamente domiciliati  “fuori residenza” possano votare presso la Prefettura più vicina. Ecco come funziona:

–          Entro 30 giorni dal voto il cittadino invia una richiesta alla Prefettura della provincia in cui intende votare. Lo fa con raccomandata con ricevuta di ritorno compilando un modulo pubblicato sul sito della Regione

–          Tra 21 e 14 giorni prima della data del voto, l’elettore che ne ha richiesta si reca alla Prefettura presso cui ha richiesto di poter votare.

–          Entro 12 giorni dal voto, le Prefetture inviano le schede alla prefettura di competenza.

–          Entro 3 giorni dal voto, la Prefettura di competenza invia le schede al Sindaco dl Comune di residenza dell’elettore. Le schede sono già accorpate per sezione.

L’alto astensionismo delle ultime regionali in Basilicata è una doppia ammonizione. È vero, tanti sono i cittadini che non si recano alle urne perché sfiduciati dalla cattiva politica non vogliono votare. Ma tanti sono anche gli uomini e le donne, soprattutto più giovani, che rinunciano ad esercitare un loro diritto per i mille ostacoli da superare. E a queste persone la buona politica deve saper  fornire strumenti e risposte.

Il calo dell’affluenza è sicuramente dovuto anche alla disaffezione. Ma la “nuova mobilità” delle persone, assolutamente impensabile anche solo 20 anni or sono, impegna la politica a trovare risposte nuove che consentano a tutti la partecipazione alle scelte della propria comunità.

Il voto anticipato (EARLY VOTE) è una leva semplice, ma con grandi implicazioni, non solo di carattere pratico-formale, ma anche di tipo culturale. La Sardegna sarebbe la prima Regione italiana a concederlo, ancora una volta dimostrando il proprio ruolo di battistrada nel processo di avvicinamento del cittadino alle istituzioni, che ha radici nello spirito dei vittoriosi referendum del maggio 2012.

Lo stesso modello di EARLY VOTE viene promosso anche a livello nazionale con una legge che apre al voto anticipato per le politiche, le europee e i referendum.

Se passa il principio contenuto in queste leggi, la nuova frontiera resta quella di consentire a tutti i sardi e gli italiani temporaneamente all’estero l’EARLY VOTE anche per le elezioni regionali e amministrative.

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