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I Giovani di Italia dei Valori hanno raccolto il nostro appello!

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Siamo felici di comunicarvi che oggi il movimento giovanile di Italia dei Valori con questo comunicato ha raccolto l’appello che gli avevamo inviato ed ha manifestato l’intenzione di dare pieno appoggio alla campagna IOVOTOFUORISEDE tramite dei banchetti divulgativi attraverso cui effettuare la raccolta firme.

Chiunque di voi si trovasse a Roma può contattarli tramite il loro sito per dar loro manforte nell’organizzazione.
Nei prossimi giorni vi daremo maggiori dettagli sull’iniziativa.

Nel frattempo abbiamo raccolto l’adesione alla campagna di vari movimenti che hanno manifestato analoghe intenzioni, anche se al momento, a parte i giovani dell’IDV, nessuno ha concretizzato l’impegno verbale in proposte concrete.

Invito quindi quanti di voi abbiano contatti all’interno di movimenti politici o di opinione, ad attivarli per dare la maggiore visibilità possibile alla campagna: più siamo più sarà difficile continuare ad ignorarci.
Siamo tantissimi e non continueremo a subire in silenzio che ci neghino il nostro diritto democratico fondamentale.

Stay tuned!


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Di seguito il comunicato dei Giovani IDV

Pubblichiamo il messaggio che ci invia iovotofuorisede.it. I Giovani IDV si attiveranno in nelle prossime settimane per contribuire alla raccolta firme per un nuovo ddl sul voto fuori sede; si tratta di un diritto fondamentale che attualmente per moltissimi studenti e cittadini non è garantito nei fatti, in palese contrasto con l’articolo 3 della Costituzione.

Ad oltre 600.000 cittadini italiani viene negato il diritto di voto. Aiutateci a restituirglielo!

Da quasi 3 anni ormai abbiamo creato una petizione on-line (http://www.firmiamo.it/iovotofuorisede) che ha raccolto più di 6170 firme per stimolare l’opinione pubblica e il Parlamento ad affrontare e risolvere il gravissimo problema degli elettori che si trovano fuori dalla propria sede elettorale: si tratta di centinaia di migliaia di persone che hanno smesso di votare per motivi contingenti legati al pendolarismo di lungo raggio.

In tutti i paesi europei il problema è stato affrontato e risolto da molto tempo tramite il voto per corrispondenza, delega o voto presso seggi speciali.

In Italia l’unica agevolazione per chi si trova lontano dal proprio seggio elettorale è fornita da una legge del 1957 che riconosce un rimborso del 60% sul biglietto del treno.Ma solo se Espresso!

Questo problema incide sopratutto al Sud dove alle ultime 2 elezioni politiche ha votato il 5% in meno degli aventi diritto al voto rispetto alla media nazionale, ossia per le 6 regioni del Sud circa 800.000 persone in meno rispetto a quanto avvenuto nel resto d’Italia.

Uno studio della Banca d’Italia sulla nuova migrazione da Sud a Nord (http://www.bancaditalia.it/pubblicazioni/econo/quest_ecofin_2/QF_61 ) riporta come ci siano 140.000 lavoratori al Nord con la residenza nel Mezzogiorno: i nuovi contratti di lavoro atipici hanno generato il fenomeno del pendolarismo di lungo raggio.

Mentre i dati del MIUR, che fornisce ogni anno l’anagrafica degli studenti, parlono ad oggi di 310.000 studenti che studiano fuori dalla propria regione di residenza: si tratta per la stragrande maggioranza di siciliani, sardi, calabresi, pugliesi, lucani e campani che si spostano a studiare nelle regioni del Centro-Nord

E’ inaccettabile, in un Paese che voglia dirsi democratico, che lo Stato non faccia nulla per garantire il diritto di voto dei suoi cittadini che pure lo chiedono a gran voce.

In questa maniera si tiene fuori dalla vita democratica la parte più culturalmente avanzata della società meridionale, quella degli studenti e dei lavoratori che emigrano al Nord in maniera sempre più massiccia: costoro sono persone che sono esenti dal voto di scambio e che contribuirebbero ad una migliore selezione del personale politico meridionale senza distinzioni di schieramenti.

Una semplice leggina ordinaria permetterebbe di reintrodurre nel nostro Paese il diritto di voto per quella enorme fetta di popolazione del Meridione che oltre al dolore dell’emigrazione deve subire la beffa della privazione dei diritti fondamentali.

Finora siamo stati ascoltati soltanto dal Senatore Ceccanti che ha presentato il ddl 1561 al momento fermo in Commissione I al Senato in attesa di esame. Il ddl 1561 propone però il voto per corrispondenza per i soli studenti fuori sede escludendo tutte le altre persone che si trovano lontani dal luogo di residenza per motivi diversi dallo studio.

L’ articolo 3 della nostra Costituzione, invece, recita:

“Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.

Le attuali norme che regolano l’esercizio del diritto di voto non consentono l’effettiva partecipazione di tutti, di cui parla il testo costituzionale.

Abbiamo deciso di dirlo chiaro e a gran voce . Non si può accettare in silenzio che nel 2011 in una democrazia occidentale ci siano ancora persone impossibilitate ad esprimere il diritto di voto.

Investiti da questo problema, siamo per lo più i giovani tra i 18 e i 35 anni: siamo la parte più dinamica ed innovativa della società, e stiamo chiedendo di partecipare alla vita del nostro Paese con lo strumento primario che la democrazia ci riconosce: il voto.

Vi chiediamo perciò di aiutarci a diffondere il nostro appello su tutto il territorio nazionale.

E’ ora che la politica cominci ad occuparsi di noi e che ascolti le nostre richieste.

Stefano La Barbera
Benedetto Tagliavia
www.iovotofuorisede.it

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