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Il Governo si impegna al Senato a presentare un ddl per garantire il diritto di voto ai fuori sede!

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Ieri, nel corso della discussione in Senato per la conversione in legge del ddl 2680 (decreto legge per l’indizione del referendum), il senatore Stefano Ceccanti ha ottenuto dal rappresentante del governo, sottosegretario all’Interno Davico, l’impegno a garantire il diritto di voto agli studenti fuori sede per i prossimi referendum.
Qui trovate il resoconto integrale della seduta d’Asemblea.

Vogliamo qui ringraziare il senatore Stefano Ceccanti per la solerzia e l’attenzione che ha prestato fin dall’inizio al nostro appello.
Aspettiamo a questo punto che il governo mantenga i suoi impegni nel più breve tempo possibile.
Nella relazione tecnica che accompagna il ddl 2680 c’è anche questa interessante tabella che riporta  le spese elettorali sostenute dallo Stato per i rimborsi dei viaggi elettorali:

In totale 27.961.041 euro nell’ultimo quinquennio!!
Vogliamo domandare al Ministro dell’Economia: non c’erano degli usi migliori  cui denstinare questi soldi?
E al Ministro delle Riforme, al Ministro della Gioventù ed al Ministro dell’Interno: può un disegno di legge presentare più vantaggi di questo per un governante?
In un colpo solo si accontenterebbero oltre 800.000 cittadini, non se ne scontenterebbe nessuno e inoltre si recupererebbero delle ingenti cifre che potrebbero essere impiegate con profitto altrove, facendosi dell’ottima pubblicità agli occhi della pubblica opinione.

Allora la domanda è: cosa aspetta ancora il governo a presentare un disegno di legge adeguato?

Riporto di seguito le parti più significative della discussione avvenuta in Senato.

PRESIDENTE. Essendo stato accolto dal Governo, l’ordine del giorno G2.2 non verra posto ai voti.
Senatore Ceccanti, conferma di aver ritirato l’emendamento 2.0.1 e di aver presentato un ordine del giorno?
CECCANTI (PD). Sı, signora Presidente. L’ordine del giorno G2.0.1 fa riferimento agli studenti universitari fuori sede, i quali gia in minima parte oggi votano nei luoghi in cui studiano grazie alla possibilita di fare i rappresentanti di lista o dei partiti o dei comitati referendum.
Dal momento che gia questo avviene, anche se per poche persone, a dimostrazione della possibilita di garantire il diritto di voto, chiediamo che, attraverso una procedura abbastanza semplice di comunicazione tra i Comuni, questo diritto sia garantito. Se si procede per tempo, è possibile immaginarne la praticabilita.
Tra l’altro, segnalo un movimento piuttosto diffuso sulla rete, che prende il nome «Io voto fuori sede», che gia da tempo chiede di poter usufruire di questo diritto.
PRESIDENTE. Invito il rappresentante del Governo a pronunziarsi sull’ordine del giorno in esame.
DAVICO, sottosegretario di Stato per l’interno. Il Governo accoglie l’ordine del giorno G2.0.1.
PRESIDENTE. Essendo stato accolto dal Governo, l’ordine del giorno G2.0.1 non verra posto ai voti.
Passiamo alla votazione finale.
(….)

G2.0.1 (gia em. 2.0.1)
Ceccanti, Bianco, Pardi, Adamo, Bastico, De Sena, Incostante, Marino Mauro Maria, Sanna, Vitali, Della Seta, Ferrante, Perduca, Poretti
Non posto in votazione (*)
Il Senato,

nell’esaminare la conversione in legge del decreto-legge 11 aprile 2011, n. 37, recante disposizioni urgenti per le commissioni elettorali circondariali e per il voto dei cittadini temporaneamente all’estero in occasione delle consultazioni referendarie che si svolgono nei giorni 12 e 13 giugno 2011, premesso che:è attivo da tempo un vivace e meritorio movimento per favorire il voto degli studenti universitari fuori sede nel luogo in cui essi studiano, le cui iniziative sono illustrate sul sito www.iovotofuorisede.it;
l’esigenza si pone con particolare forza per i referendum abrogativi ex articolo 75 della Costituzione giacche per essi l’articolo 34 della Legge 25 maggio 1970, n. 352, fissa una finestra, quella tra il 15 aprile e il 15 giugno, che coincide con la fine del periodo di lezioni e l’inizio della sessione di esame, tale quindi da disincentivare fortemente l’esercızio del diritto di voto; peraltro per i referendum, dal momento che l’articolo 19 della Legge 25 maggio 1970, n. 352, prevede che alle operazioni di voto e di scrutinio presso i seggi possano assistere ove lo richiedano, un rappresentante effettivo ed un rappresentante supplente di ognuno dei partiti o dei gruppi politici rappresentati in Parlamento e dei promotori dei referendum, e che essi esercitino il loro diritto di voto nel seggio dove sono designati a tale scopo, tale possibilita e spesso utilizzata da studenti universitari fuori sede, sia pure in proporzione minima rispetto al loro complesso, impegna il Governo per i prossimi referendum che saranno indetti ex articolo 75 della Costituzione a garantire il diritto di voto in una delle sezioni del comune in cui la propria universita o la propria facolta ha una sede agli studenti universitari fuori sede, ovvero agli studenti presso una universita la cui sede centrale si trovi in una regione italiana non confinante con quella in cui esercitano il loro diritto di voto, trasmettendo al proprio comune una richiesta sottoscritta in tal senso e procedendo quindi il comune ricevente a trasmettere l’elenco dei nominativi dei richiedenti ai comuni in cui essi intendano esercitare il diritto.
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(*) Accolto dal Governo.

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