Torino. L’altro giorno mente parlavo con un’amica anche lei ancora residente a Palermo, le chiedo se sarebbe tornata a votare per le imminenti elezioni amministrative.
Mi risponde di no, che il viaggio costa troppo e che poi in ogni caso ha saltato cosi tante votazioni che ormai ha perso il diritto di voto. Le chiedo allora in che senso, non capendo a cosa si riferisca e lei mi spiega che se salti il voto per più di tre volte poi perdi il diritto, perché è anche un dovere o almeno così ha sentito dire.
Incredulo, ho faticato non poco a convincerla che non è vero niente di tutto questo in Italia e che il voto è un diritto del quale non possono privarti tanto facilmente!
Però questo mi ha fatto riflettere su una cosa: ci si abitua così tanto facilmente allo stato delle cose che arriviamo a giustificarlo senza più chiederci, ancor prima se sia giusto o sbagliato, semplicemente se sia vero o falso.
Però noi non ci abituiamo, non ci vogliamo abituare a questo stato di cose, sappiamo che la nostra Costituzione ci garantisce il diritto di voto e ci batteremo affinché venga attuata fino in fondo con una legge apposita perché, come dice Oskar Peterlini senatore dell’UDC nell’intervista “la politica reagisce sempre su pressione dell’opinione pubblica, e più l’opinione pubblica spinge su un certo nervo, più questo viene registrato sensibilmente“: perchè senza voto non c’è democrazia, senza democrazia non c’è libertà e senza libertà non c’è dignità.
Un ringraziamento particolare va ad Annalisa Cangemi per lo straordinario lavoro svolto all’interno dei corridoi del Parlamento all’inseguimento dei nostri rappresentanti.