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Articolo di AgenParl su IOVOTOFUORISEDE

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E’ uscito oggi su AgenParl, importante agenzia di stampa che si occupa specificatamente di informazione parlamentare, questo articolo:
http://www.agenparl.it/articoli/news/politica/20110527-referendum-petizione-dei-fuori-sede-fate-votare-anche-noi

REFERENDUM: PETIZIONE DEI FUORI SEDE, FATE VOTARE ANCHE NOI

(AGENPARL) – Roma, 27 mag – Quando votare diventa un’odissea. E’ quello che succede agli studenti italiani fuori sede, costretti a spendere soldi per un biglietto del treno o un volo aereo che li riporti a casa e permetta loro di esercitare il proprio diritto di elettori. Con la conseguenza che spesso, e in molti, rinunciano. Eppure basterebbe prendere esempio dagli altri Paesi europei, dove le modalità per votare a distanza esistono e funzionano. E proprio dalle esperienze dei cugini d’oltralpe, nasce l’idea di una petizione popolare proposta nel 2008 da un gruppo di studenti che oggi, alla vigilia dei referendum del 12 e 13 giugno, tornano a farsi sentire. La petizione – che si può leggere su www.iovotofuorisede.it – conta ad oggi 8073 firme, ma le adesioni sul sito – spiega all’AgenParl uno dei promotori dell’iniziativa, Stefano La Barbera – aumentano continuamente.
Nella petizione si chiede una modifica dell’attuale sistema elettorale, con l’introduzione di sistemi come il voto per delega, quello per corrispondenza o in un seggio diverso da quello di residenza, come accade ad esempio in Francia, Gran Bretagna, Spagna.
“Con questa petizione – si legge nel documento – chiediamo ai parlamentari italiani che procedure analoghe, così semplici e con così pochi oneri per le casse pubbliche, vengano adottate al più presto anche in Italia per garantire l’effettivo diritto di voto a tutti i cittadini, anche se temporaneamente distanti da casa”.
La petizione, prima di approdare in Parlamento, dovrà raggiungere le 50mila firme. Ma sia alla Camera che al Senato proposte che vanno in questa direzione già esistono, ma ovviamente con possibilità minime di arrivare in Aula ed essere approvate entro la fine della legislatura. Il Pd, ad esempio, ha presentato una proposta dal titolo ‘Disposizioni per l’esercizio del diritto di voto degli studenti universitari alle elezioni politiche e per il Parlamento europeo’, primi firmatari i senatori Stefano Ceccanti e Giuseppe Lumia. La proposta è ferma in Commissione Affari Costituzionali dall’ottobre 2010.
Alla Camera le proposte di legge sono più d’una: c’è quella a firma di Annagrazia Calabria del Pdl, ‘Disposizioni in materia di agevolazioni per i viaggi svolti in occasione delle elezioni politiche, europee e amministrative’, e quella di Federica Mogherini Rebesani del Pd. Entrambe presentate nel maggio del 2009, sono state assegnate alla I Commissione e poi più nulla.
Anche il ministro della Gioventù, Giorgia Meloni, si è mobilitata di recente per incrementare la partecipazione dei giovani alla politica, presentando un disegno di legge che abbassa l’età minima per potersi candidare alla Camera – si passa da 25 a 18 anni –  e al Senato – da 40 a 25 anni. Ma il testo del governo non affronta il problema dei fuori sede e l’ostacolo all’esercizio del diritto di voto da parte dei giovani universitari lontani da casa rimane.
In vista del referendum, intanto, le iniziative dei giovani universitari si moltiplicano: per l’11 giugno è previsto FlashMob in tutte le principali città italiane.

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