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Il voto dei fuori sede ai referendum ed il FlashMob: bilanci e prospettive

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Con i  FlashMob IOVOTOFUORISEDE  presenti in ben 7 diverse città italiane si è appena concluso un periodo molto intenso ed è tempo di bilanci.
Da tre mesi a questa parte l’attenzione alla tematica del voto, tra amministrative e referendum, è stata altissima ed i numeri di visitatori del sito lo testimoniano: il post su come votare fuori sede ai referendum è stato letto 130.012 volte (vedi figura sotto) e la petizione ha raggiunto quasi le 10.000 firme.
Questo ha comportato un grande aumento della nostra comunity su facebook: abbiamo superato i 3000 membri nel gruppo e  quasi  2000 iscritti alla pagina!!
Ma il risultato più importante è stato che noi fuori sede (cittadini in mobilità per studio, lavoro, salute, vacanza etc..) abbiamo sommerso i comitati promotori e l’IDV con le nostre richieste per essere delegati come rappresentanti di lista ai referendum : questi 2 soggetti promotori dei referendum hanno dichiarato di essere riusciti a soddisfare le richieste di circa 80.000 persone, ma hanno dovuto lasciare fuori moltissime altre persone a causa della saturazione dei posti disponibili.
Per la prima volta in Italia perciò si è cercato di dare risposta massiccia all’esigenza del voto dei cittadini in mobilità e si è visto che la risposta è stata del tutto inadeguata rispetto alla quantità di richieste e alla volontà di partecipazione espressa dai cittadini.
La reale entità del fenomeno l’avevamo indicata in un precedente post e avevamo ampiamente previsto anche che molte persone sarebbero state perciò escluse dalla possibilità di poter votare come rappresentante di lista: tantissimi sono quelli che ci hanno scritto per manifestare questa esigenza e l’ingiustizia della cosa, ma naturalmente non abbiamo potuto far altro che invitare ciascuno a firmare la petizione.
Tuttavia questa esperienza è stata molto importante perché ha aperto gli occhi a molti sulla necessità di una legge ad hoc che risolva il problema del voto del cittadino in mobilità.
Il PD con la proposta di legge di Ceccanti ha cominciato a portare il nostro problema in Parlamento ed anche l’Italia dei Valori si è dimostrata particolarmente sensibile con il sen. Pancho Pardi ma specialmente la sezione giovanile di IDV ha capito l’importanza della questione dandoci pieno appoggio e concreto aiuto nella sensibilizzazione dell’opinione pubblica e nell’organizzazione di manifestazioni nelle piazze di Roma, Bologna e Ferrara. Ma anche il Movimento 5 Stelle e i giovani della FIGC di Bologna hanno manifestato interesse e sensibilità, cosi come Generazione Futuro (le giovanili di FLI) di Forlì e il Movimento Essere e Pensiero Liberale di Palermo, aiutandoci concretamente ad organizzare i FlashMob nelle varie città.
Sono segnali di come il tema non possa essere legato ad un colore politico e che riscuota adesioni in maniera del tutto trasversale come è giusto che sia: il diritto di voto è un diritto basilare che deve essere garantito a tutti!!
Proprio per questo ci auguriamo che tutte le forze politiche vogliano dare il loro contributo al raggiungimento di questo obbiettivo, senza opporre i soliti veti incrociati che tanto spesso bloccano la soluzione dei problemi e che spesso hanno l’unico scopo di danneggiare la parte politica avversa: in questo caso gli unici danneggiati saremmo noi cittadini!
Il prossimo obbiettivo che ora ci poniamo  è l’elaborazione di un disegno di legge che garantisca il diritto di voto a tutti i cittadini italiani che si trovino temporaneamente distanti dal luogo di residenza, sia che si trovino domiciliati in Italia che temporaneamente  all’estero.
Grazie al lavoro svolto dalla dott.ssa Federica Rampulla, è emerso che la metodologia più compatibile e facilmente attuabile nel nostro ordinamento è quella del cosiddetto “voto anticipato” adottato in Danimarca, per cui i nostri sforzi si indirizzeranno in questa direzione.
Una volta scritto il disegno di legge chiederemo a tutte le forze politiche presenti in Parlamento di portare avanti il disegno di legge da noi elaborato.
Non ci stancheremo mai di dirlo: è un nostro diritto ineludibile, e oltretutto una legge di questo tipo consentirebbe di risparmiare i 5, 5 milioni  di euro annui che oggi lo Stato spende per i rimborsi elettorali.
Stiamo cercando persone che vogliano impegnarsi in questa battaglia di democrazia e civiltà, perciò chiunque volesse partecipare alla stesura della proposta di legge può contattarci all’indirizzo iovotofuorisede@gmail.com o tramite la sezione contatti di questo sito.

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