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Voto in mobilità nella legge elettorale: il Ministro Boschi assicura l’impegno del Governo

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Maria Elena Boschi, Ministro delle Riforme

Gentile Dott. La Barbera,

al Governo certo non sfugge l’importanza, per la salvaguardia della natura stessa del nostro sistema della rappresentanza democratica, della questione da voi sollevata.

Pertanto, come annunciato nel corso dell’esame del disegno di legge elettorale in prima lettura alla Camera, non posso che ribadire l’impegno a cercare di risolvere il problema, in concorso con le altre amministrazioni interessate quali il Ministero dell’interno e quello degli esteri, nel prosieguo dell’iter del provvedimento al Senato.

Non sono tuttavia in grado di poter offrire alcuna assicurazione in ordine alla richiesta di intervenire con un provvedimento d’urgenza per consentire il voto agli studenti fuori sede e ai cittadini in mobilità all’estero già a partire dalle prossime elezioni europee, ciò in quanto sussistono evidenti e insormontabili problemi di carattere amministrativo e organizzativo che impedirebbero, in un lasso di tempo così ravvicinato, di adottare tutti gli adempimenti a ciò necessari senza incorrere nel rischio di irregolarità nelle procedure di votazione, considerando anche  che il procedimento elettorale è stato già avviato a seguito della delibera del Consiglio dei ministri di convocazione dei comizi elettorali, intervenuta la scorsa settimana.

Ciò premesso, sarà mia cura sollecitare le forze politiche presenti in Parlamento ad affrontare con determinazione la questione non appena avrà inizio la seconda lettura del disegno di legge in materia elettorale.

Certa di  poter contare su vostri eventuali ulteriori contributi per la migliore definizione della normativa in oggetto, invio i  miei più cordiali saluti,

Maria Elena Boschi

Questa risposta è arrivata dal Ministro a seguito di questa mia :

Gentile Ministro Boschi

Le scrivo in merito al provvedimento sul voto in mobilità su cui Lei, da parte del Governo, ha manifestato l’intenzione di intervenire nell’ ambito della discussione alla Camera dell’11 marzo scorso durante la votazione dell’emendamento 2.0336 del deputato Vargiu.

Siamo consapevoli che il quadro politico incerto e la necessità di provvedere alla conclusione in tempi stretti del percorso della legge elettorale  ha soffocato la possibilità di un esame sereno ed esaustivo di un provvedimento che noi riteniamo fosse già pronto per l’approvazione: esso è infatti l’esito di un approfondito studio da parte nostra che ha portato ad un disegno di legge messo da tempo a disposizione di tutte le forze politiche e fatto proprio dal deputato Vargiu.

Tuttavia abbiamo registrato in modo particolarmente positivo le sue dichiarazioni e vorremmo conoscere quali sono le tempistiche di intervento e se le istanze dell’emendamento Vargiu saranno interamente recepite (ovvero l’estensione del diritto di voto a tutti i cittadini in mobilità senza distinzioni così come prevede l’articolo 3 della nostra Costituzione).

In attesa che il provvedimento sia incardinato al Senato nella legge elettorale che ormai si avvia ad essere destinata a tempistiche lunghe, riteniamo che sarebbe un segnale importantissimo per l’opinione pubblica della reale volontà di questo Governo di cambiare realmente le cose se, in vista delle elezioni Europee, il Governo intervenisse sul tema con un DL visti i requisiti di necessità e urgenza: un milione di cittadini che rischiano di non poter votare alla prossime elezioni Europee rappresentano una vera e propria emergenza democratica come  il Comitato che rappresento ribadisce invano dal 2008.

Nel frattempo, in quest’ottica di sensibilizzazione dell’opinione pubblica sul tema, daremo avvio nelle prossime settimane ad una mobilitazione permanente nelle più importanti città d’Italia appoggiate dalle varie realtà studentesche, il coordinamento universitario Link in testa tra tutti: non accetteremo in silenzio che un diritto come quello del voto ci venga negato per motivi burocratici.

Questo diritto viene leso soprattutto nella fascia sociale dei giovani, studenti fuori sede e lavoratori precari in mobilità, ed è inaccettabile che oltre al difficilissimo momento economico che sta scaricando soprattutto sulle spalle di questi soggetti più deboli il suo peso, si debba assistere anche ad una compressione dei loro diritti civili semplicemente perché la politica sembra non sentire la necessità di provvedere a tutelarli.

Le chiediamo perciò con urgenza un incontro per poterci confrontare con lei sulle caratteristiche del provvedimento che il Governo ha intenzione di adottare e per avere garanzie sulle tempistiche dello stesso.

In attesa di una sua Cortese risposta le pongo i miei più cordiali saluti

Stefano La Barbera
presidente Comitato Iovotofuorisede

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