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Come votare fuori sede ai Referendum sulla giustizia del 12 giugno 2022

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Esclusivamente per la consultazione referendaria esiste la possibilità per una piccola percentuale di fuori sede di poter votare in un seggio diverso da quello di pertinenza tramite un piccolo escamotage, ecco come.

L’art.19 della Legge 25 maggio 1970 n.352 prevede che alle operazioni di voto e di scrutinio presso i seggi possano assistere ove lo richiedano, un rappresentante effettivo ed un rappresentante supplente di ognuno dei partiti o dei gruppi politici rappresentati in Parlamento, e dei promotori dei referendum.

Alle designazioni dei rappresentanti provvede persona munita di mandato, autenticato da notaio, da parte del presidente o del segretario provinciale del partito o gruppo politico oppure da parte dei promotori del referendum.

Le designazioni vanno presentate al Comune il venerdì precedente l’inizio delle operazioni di voto, altrimenti è possibile presentare le designazioni direttamente ai presidenti delle sezioni purché prima dell’inizio delle operazioni di votazione di domenica 12 giugno 2022.

Il rappresentante dei referendum presso i seggi ha diritto ad astenersi dal lavoro durante le giornate di voto, al riposo compensativo e soprattutto diritto al voto presso il seggio cui viene designato come rappresentante del referendum.

Tradotto in parole povere significa che coloro che si trovano lontani dal proprio seggio di pertinenza possono farsi delegare come rappresentanti di lista e, recandosi alla costituzione del seggio sabato 11 giugno muniti della delega, del certificato elettorale e della carta d’identità, dichiarare al Presidente di voler esercitare l’opportunità del diritto di voto nello stesso seggio.

Non c’è nessun obbligo di restare per tutto il tempo delle votazioni ma si può votare ed andare via come un normale elettore!

Per farsi delegare come rappresentanti di lista bisogna quindi contattare i referenti locali dei partiti nella città in cui si è domiciliati chiedendo la cortesia di essere delegati come rappresentati di lista in uno dei seggi della città dove si è domiciliati

Ribadiamo che diversamente dagli altri tipi di elezione, per il referendum non esistono collegi elettorali su base provinciale, ma un unico collegio nazionale. Quindi i componenti del seggio (compresi i rappresentanti di lista) possono teoricamente essere iscritti alle liste elettorali di qualsiasi comune d’Italia e non necessariamente a quelle del collegio elettorale di cui il seggio fa parte.

Nonostante ciò, la percentuale di elettori fuori sede  che riuscirà a votare sarà comunque molto bassa poichè i posti come rappresentati di lista sono limitati: la legge prevede un numero pari a 2 per ogni quesito referendario per partito o gruppo politico.

Ecco che anche questa volta la stragrande maggioranza dei fuori sede non potrà partecipare alle consultazioni elettorali.

E’ tollerabile che una democrazia che tale voglia dirsi non garantisca il diritto al voto ai propri cittadini?

Noi pensiamo di no, e non smetteremo mai di ribadirlo finché anche in Italia non sarà fatta una legge per il diritto di voto del cittadino in mobilità.

Continuate a firmare la petizione ormai abbiamo raggiunto quasi quota 20.000 firme!

https://www.thegoodlobby.it/campagne/io-voto-fuori-sede/

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